American Horror Story, creato e sviluppato dai produttori di Glee Ryan Murphy e Brad Falchuck, è descritto un “thriller psicosessuale” che racconta la storia di una giovane coppia che supera il trauma dell’infedeltà trasferendosi da Boston a Los Angeles.

Il misterioso thriller, il cui debutto in America è previsto per il 5 ottobre, è incentrato su Ben Harmon (McDermott), un terapista sensitivo, e sua moglie, Vivien Harmon (Britton). La coppia lascia San Francisco insieme alla figlia (Farmiga) dopo che Ben commette un terribile errore che danneggia la sua famiglia. Ma c’è un problema: la loro nuova casa non è il posto migliore per cominciare una nuova vita…

Il sito Collider ha avuto l’opportunità di intervistare il creatore Ryan Murphy per cercare di capire come la serie abbia intenzione di reinventare il genere. Ecco gli spunti più interessanti dell’intervista.

AMerican_horror_story_poster

Nel pilot della serie succedono moltissime cose: questa intensità verrà mantenuta nel corso degli episodi o si rallenterà il ritmo? Qual è la traiettoria della prima stagione?

MURPHY: trovo interessante quando la gente dice una cosa simile di un pilot… che c’è troppa storia. Per me il primo episodio deve essere un progetto, mi piace moltissimo quando le puntate pilota hanno molti personaggi e una storia corposa. Detto questo, quando abbiamo a disposizione attori di questo calibro, è doveroso scrivere per loro delle parti davvero buone ed emotive, cosa che stiamo facendo. Al momento stiamo lavorando a un doppio episodio per Halloween che trovo abbastanza somigliante al pilot come tono. C’è un altro episodio invece che parla di alcuni personaggi che vengono perseguitati, ed è molto più lento e melodico, meno pieno di sorprese.

A che punto gli spettatori riusciranno a distinguere ciò che è vero da ciò che è allucinazione?

MURPHY: Penso che il pilot abbia 8 colpi di scena. Io e gli altri sentivamo il bisogno di dover dare parecchie spiegazioni nei due episodi successivi. Entro il terzo episodio parecchi misteri verranno risolti, e l’audience sarà pronto per imbarcarsi nell’avventura.

Questa storia si risolverà nei 13 episodi della prima stagione, e ci sarà una nuova storia nella seconda?

MURPHY: Non saprei. Fa parte del divertimento. Spiegheremo le nostre intenzioni nell’ultimo episodio.

Ci saranno parecchie morti entro la fine della prima stagione?

MURPHY: No, non penso.

Ti stai concentrando su Glee e su questo show o hai altri progetti in mente?

MURPHY: Sto sempre lavorando a qualcosa. Devo incontrare un autore per discutere di un progetto a cui potrei dedicarmi l’anno prossimo. Non so. Per la prima volta dopo lungo tempo sono soddisfatto del mio lavoro perché posso dare sfogo a entrambi i lati della mia personalità: quello più leggero e divertente e quello più oscuro e inquieto.

L’intera intervista è disponibile (in inglese) a questo indirizzo.

Fonte: Collider