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La terza stagione di Game Of Thrones si è appena conclusa in America, e da noi gli ultimi due episodi – “Le Piogge di Castamere” e “Mhysa” – verranno trasmessi (in prima TV assoluta) venerdì 14 giugno su Sky Cinema HD, e già si pensa al futuro della serie.

Ma, vogliamo specificarlo subito, si tratta di un futuro che guarda ben al di là della quarta stagione, perché – così come specificano i produttori esecutivi e autori David Benioff e Dan Weiss – c’è ‘un orologio che segna il tempo‘.

Per come sono state impostate le cose fino ad adesso, ci sono ancora due libri totalmente inesplorati (A Feast for Crows e A Dance With Dragons), i quali presentano delle vere e proprie sfide a livello di adattamento televisivo. Martin è attualmente al lavoro sul sesto libro (The Winds of Winter) e pianifica di pubblicarne un settimo (A Dream of Spring), ma non vi è alcuna garanzia che entrambi verranno finiti e pubblicati in tempo per poter tenere il passo con la produzione annuale della serie, (e soprattutto che il settimo libro si riveli davvero essere l’ultimo).

Quel che è certo, è che l’adattamento di A Feast for Crows sarà complicato. Mentre il terzo libro – A Storm Of Swords – si è conquistato il titolo di ‘preferito’ da parte dei fan, il quarto è considerato decisamente più fiacco. In esso vengono introdotti molti nuovi personaggi e – purtroppo – mancano i nomi di protagonisti molto amati come Tyrion, Jon e Daenerys. Quello che avverrà – con grande probabilità – è che gli autori di Game Of Thrones decidano di attingere e riadattare i fatti contenuti sia nel quarto che nel quinto libro, rispettandone gli aspetti cronologici, per portare avanti lo show.

Benioff dice: “Non credo che risponderò dicendo quello che terremo e quello che non terremo. La serie ha già raggiunto un punto in cui ci sono molti personaggi, in particolare nella terza stagione ne abbiamo introdotti diversi nuovi. Nel cercare di stipare ogni singola sottotrama e tutti i vari personaggi correremmo il rischio di scoppiare, e diventerebbe impossibile a livello di budget così come lo sarebbe – in un singolo episodio – saltare nel giro di pochi minuti a 30 personaggi e location diversi. Noi non vogliamo farlo, e sappiamo che c’è un rischio reale… prenderemo le misure per non cadere in questa trappola.”

Michael Lombardo, presidente della HBO, prende parola sulla situazione dei libri, perché – ricordiamolo – la stesura del quinto libro della saga ha richiesto a Martin 6 anni: “Finalmente riesco a comprendere la paura dei fan — cosa che un anno fa non avevo fatto: Cosa accadrà se la storia di Game Of Thrones si metterà in pari con i libri? Speriamo e preghiamo tutti affinché questo non si trasformi in un problema.”

Ma se c’è qualcuno a non avvertire alcuna pressione, quello è George R.R. Martin: “Penso che la possibilità che ciò possa accadere sia ancora un pò remota. Vanto ancora un vantaggio che è dato da alcuni giganteschi libri. Se loro prenderanno tutto dai libri, non credo riusciranno a mettersi in pari con me. Ma se lo faranno, avremo alcune cose interessanti su cui discutere.

Ma, come detto in apertura di articolo, c’è ‘un orologio che segna il tempo‘.

Benioff spiega: “Non possiamo aspettare troppo per via dei bambini. La voce di Issac [Hempsted Wright] sta cambiando. Tutti stanno crescendo. Abbiamo questo cast meraviglioso, ma non abbiamo un tempo infinito di cui disporre… Non vogliamo che lo show si trattenga troppo a lungo, magari trasformando un singolo libro in tre stagioni. Parte di ciò che ci piace di questi libri e dello show è questo senso di slancio e di costruzione verso qualcosa. Se tentassimo di trasformare tutto questo in una serie fatta di 10 stagioni non faremmo altro che strangolare l’oca dalle uova d’oro.”

Altro problema da non sottovalutare riguarda i vari accordi eonomici che legano i membri del cast allo show. Normalmente non si tratta di problemi enormi, ma Game of Thrones ha un cast molto grande (parliamo di circa 25 series regular) e ha anche un grande successo. Se gli attori con i contratti in scadenza dovessero domandare degli incrementi troppo forti, la vita della serie potrebbe essere accorciata proprio da questioni economiche. Ma Lombardo è dell’idea che la produzione sarà in grado di affrontare la cosa: “Abbiamo già gestito situazioni del genere con altre serie di grande successo, come I Soprano. Questo è un viaggio per il quale siamo preparati. Quando ci sono delle grandi storie da raccontare, gli attori continuano a tenere ai loro ruoli e a interpretarli. Le sfide qui riguardano molto di più la narrazione.

E quindi, mentre si pensa alle difficoltà che potrebbero nascere dal fatto che mancano ancora due libri all’appello, aspetto che potrebbe portare la HBO a decidere di allungare i tempi di produzione o di volgere il suo sguardo a degli adattamenti per il grande schermo (ma sembra che entrambe le opzioni non allettino né i produttori né lo stesso network), la domanda non può che essere una: quando verrà pubblicato il prossimo libro?

E’ una domanda che Martin non ama: “Ho rinunciato a rispondere a quella domanda. Ci sto lavorando e sarà finito quando sarà finito. Se tutto andrà bene non si farà attendere come ha fatto il precedente.” E sul numero di libri specifica: “Ho una storia da raccontare; il numero di libri è quasi irrilevante. Lo farò scrivendo tanti libri quanti ne occorreranno. Al momento la pianificazione conferma che sono ancora sette.

Fonte: EW