Lo scorso undici dicembre, nell’indifferenza generale, è finita l’avventura di Misfits: il triste e sfortunato epilogo dei disadattati più volgari e immorali della tv recente, che con le prime due stagioni dello show erano riusciti a conquistarci solo per poi disperdere questo patrimonio in una terza stagione tutto sommato accettabile e in due annate conclusive da dimenticare. Ci allontaniamo quindi per sempre dai tristi palazzoni grigi della periferia londinese, dalla parlata a tratti incomprensibile dei giovani condannati al servizio sociale, da quelle tute arancioni ormai così familiari, dai desideri di rivalsa di una generazione condannata fin dalla nascita e per la quale i superpoteri hanno rappresentato qualcosa di più di semplici capacità fuori dal normale.

L’impalcatura, già così fragile, della serie ha iniziato a scricchiolare fin dalla sofferta transizione dalla seconda alla terza stagione, quando il “mitico” Nathan veniva di fatto rimpiazzato da...