Mentre ancora la rete non si è ripresa dal colpo di scena che conclude l’ultima puntata di Game of Thrones, e le note della nuova versione di Rains of Castamere dei Sigur Rós ancora risuonano nelle nostre orecchie, vorrei iniziare questa recensione facendo i più grandi complimenti a Jack Gleeson. Se la morte di Joffrey è stata un momento liberatorio come pochi, grande parte del merito è stata sua, della sua capacità di convogliare sul proprio odiosissimo, volgare e orribile personaggio tutto l’odio che uno spettatore può provare per quello che rimane pur sempre un personaggio di finzione. Con i suoi lineamenti non esattamente gradevoli, le sue smorfie spietate e la sua interpretazione misurata, sempre controllata nonostante i molti momenti nei quali avrebbe potuto cedere all’esagerazione, Gleeson ha portato un valore aggiunto a tutte le scene nelle quali era protagonista. Un ruolo difficile, che inevitabilmente condizionerà il futuro della sua carriera (anche se lR...