“I’m so many people”

La citazione che appare come un fulmine al termine di A Day’s Work, secondo episodio stagionale di Mad Men, potrebbe tranquillamente essere il parto della mente di Don Draper. E invece a pronunciarla davanti a lui, quasi sospirando, è sua figlia Sally. Il relativismo dei caratteri è uno degli elementi fondamentali che rende l’approfondimento psicologico nella serie il migliore al momento in tv. Ogni personaggio esce, o meglio entra continuamente in se stesso, nascondendo agli occhi dello spettatore sfaccettature complesse, lasciate all’intuizione estemporanea di chi osserva la scena. E, in questo inconsapevole gioco delle parti, Don Draper è l’emblema della maschera sociale, e personale, che inevitabilmente si modella come una seconda pelle su tutti i personaggi, e che ormai ha coinvolto anche Sally, troppo grande e disillusa, ma al tempo stesso troppo giovane per negare una verità che riguarda tutti i protagonisti della se...