Stasera debutterà negli Stati Uniti The Leftovers: la nuova serie della HBO, basata su un romanzo di Tom Perrotta adattato per il piccolo schermo da Damon Lindelof.

Il produttore esecutivo dello show ha condiviso con The Hollywood Reporter le sensazioni della vigilia del suo ritorno in tv, dopo l’esperienza vissuta con Lost:

  • Una delle cose che creano un po’ di ansia a Damon è il modo in cui il pubblico accoglierà The Leftovers perché non è mai stato uno sceneggiatore che non si preoccupa di quello che pensano gli spettatori.
  • Lindelof ha spiegato che l’unico modo per decidere di gestire uno show televisivo è non pensare a quello che si sta per affrontare. Nel momento in cui ha letto una recensione del libro scritta da Stephen King nel New York Times, Damon è rimasto intrigato dal romanzo. Il produttore e showrunner ha ricordato che aveva sempre detto che se fosse ritornato in tv dopo Lost sarebbe stato su un’emittente via cavo, quindi quando ha scoperto che The Leftovers sarebbe potuto diventare una serie per la HBO gli è sembrato il momento giusto.
  • Damon ha raccontato che quando Lost è finito era un trentenne che aveva già realizzato i suoi sogni e si chiedeva cosa sarebbe potuto accadere dopo quell’esperienza. La domanda “Cosa c’è dopo?” ha una corrispondenza tematica con molte delle idee contenute in The Leftovers perché le persone cercheranno di andare avanti dopo un evento come quello della misteriosa scomparsa del 2% della popolazione mondiale. Lindelof ha voluto però precisare che non sta vivendo una crisi di mezza età e non si sta preoccupando del fatto che lo show non si all’altezza di Lost perché quella esperienza si è conclusa e fa parte del suo passato.
  • Il produttore ha rivelato che più passano gli anni più diventa spirituale: quando era giovane nei momenti di sconforto arrivava alla conclusione che nella vita si è veramente soli, ora non si sente così. Suo padre è morto e un paio di mesi dopo ha incontrato sua moglie, quindi pensa che quel periodo fosse l’inizio di un cambiamento.
  • The Leftovers non spiegherà dove sono andate le persone che sono scomparse. Damon ha raccontato che sarebbe stata una fonte di ansia e preoccupazione. E’ una sensazione liberatoria non doversi preoccupare di dover sostenere una grande rivelazione. Il romanzo non rivela quell’aspetto ed è proprio uno degli elementi che ha amato di più durante la lettura. Il pilot racconterà in modi diversi che nessuno sa cosa sia successo, nemmeno gli scienziati più geniali. Per questo motivo i personaggi non potranno fare altro che proseguire con le proprie vite.
  • Damon ha concluso spiegando che ritiene non ci sia un posto peggiore di Twitter per scoprire la reazione a uno show perché ci sono più probabilità che gli utenti scrivino sui social media per distruggere lo show piuttosto che lodarlo.

Fonte: The Hollywood Reporter