Vedere il secondo episodio di Gotham e ritrovarsi a pensare che il peso delle aspettative non può reggere un intero universo. Che qualche concessione alla non così semplice bellezza delle immagini e della scrittura bisogna farla, che un autore televisivo, come un buon padre di famiglia, ogni tanto deve riuscire a dire di no ai suoi spettatori-figli. Che abituare a poco a poco gli occhi alla meraviglia della scoperta funziona meglio che accecarli in un colpo solo con tutto ciò che si ha a disposizione. Con nuovi pregi, nuovi difetti e qualche smentita rispetto al pilot della serie Fox, Selina Kyle è comunque una sorpresa.

Come da titolo, l’episodio dovrebbe concentrarsi sulla futura, e in qualche modo già presente, Catwoman. Rispetto al vago e carico pilot della scorsa settimana, un episodio quindi più focalizzato sull’individuo, in questo caso una ragazzina di tredici anni, sul suo passato, sugli indizi di ciò che diventerà. Così dovrebbe, ma così non è. Il caso della settimana,...