Anche se fossi stato soddisfatto del percorso compiuto finora da Gotham – cosa che non è – avrei comunque accolto con amarezza l’annuncio di un ordine di 22 episodi per la prima stagione da parte della Fox. Così tanti episodi sono un vincolo, non un’opportunità, e se c’è qualcosa che stiamo imparando negli ultimi anni è che la qualità si accompagna in nove casi su dieci ad un esiguo numero di puntate che permette una migliore gestione della storia, senza riempitivi. E, francamente, Gotham non sembra proprio l’eccezione che conferma la regola.

Al quarto episodio la serie di Bruno Heller lavora per macroconcetti, granitici e statici, che si impongono in scena come i grattacieli della città. La corruzione è ovunque, nessuno si può salvare, “there’s a war coming” e via di seguito. Ma, esattamente come nella pur non brillante regia della serie, i palazzi sono il contorno, il collante che tiene uniti i momenti, ma non possono essere i protagonisti della ...