Gli showrunner di Constantine, David S. Goyer e Daniel Cerone, hanno discusso in modo approfondito della serie trasmessa dalla NBC durante una conferenza stampa svoltasi online, di cui ComicBookResources ha riportato i passaggi più importanti.

Ecco quello che è emerso sulla creazione della serie, sugli interpreti e sul futuro del progetto televisivo (qui invece un articolo di BadComics che riporta le dichiarazioni di Axel Alonso, non a favore dell’adattamento tv):

  • Warner Bros Television aveva chiesto a Goyer se fosse interessato a un progetto per il piccolo schermo dopo la distribuzione nelle sale di Man of Steel. Lo sceneggiatore è sempre stato un fan di John Constantine quindi si è scelto di procedere in quella direzione. David è stato felice di poter raccontare la storia di un anti-eroe pieno di difetti e di ferite interiori.
  • Cerone ha raccontato che i fumetti originali ispirano la maggior parte della narrazione televisiva, adattando molte parti presenti nelle pagine in modo fedele, come accaduto in Feast of Friends. Prima della fine della stagione verranno introdotti nella serie tutti gli amici di John provenienti da Newcastle che sono stati coinvolti nell’esorcismo di Astra, evento che tormenta il protagonista. Dopo Papa Midnite e Jim Corrigan, nel sedicesimo episodio apparirà Terence Thirteen, poi ci sarà anche Felix Faust. Gli autori stanno cercando di offrire il meglio di entrambi i mondi, quello televisivo e quello dei fumetti.
  • Gli autori hanno intenzione di presentare nuovi personaggi del passato di Constantine con una certa regolarità.
  • Chas (Charles Halford) è un personaggio interessante ed è stata una delle prime presenze che è venuta in mente agli autori perché è da sempre una costante accanto a John. La personalità di Chas e la sua storia, nonostante sia una persona silenziosa e tranquilla, sarà esplorata in modo più accurato nel decimo episodio. Goyer ha poi aggiunto che, anche dopo tredici puntate, gli spettatori rimarranno sorpresi da quanto verrà mostrato del passato dei personaggi e del legame tra John e Manny.
  • Sostituire Liv, interpretato da Lucy Griffiths, è stata una scelta necessaria perché era l’unico personaggio principale dello show non tratto dai fumetti e, dopo la realizzazione del pilot, ci si è resi conto che la trama non si sarebbe evoluta nel modo desiderato. Zed è stata quindi considerata una scelta più adeguata e naturale.
  • Goyer ha ricordato che adattare un fumetto con numerosi fan è un compito complicato ma bisogna ricordarsi che non si potrà mai accontentare tutti. Gli autori hanno cercato di capire quali sono i numeri, i concetti e i personaggi più importanti per i fan, tuttavia ricordandosi che bisogna sorprenderli o convincere chi non ha mai seguito la storia originale. Cerone ha aggiunto che John Constantine è un personaggio fantastico dalle caratteristiche uniche che volevano adattare in modo fedele. La stesura della sceneggiatura degli episodi è stata quindi una mediazione tra le varie esigenze: degli autori, del network, dei fan e dei possibili spettatori.
  • Gli autori hanno però insistito con la NBC perché John Constantine deve essere obbligatoriamente britannico, indossare cravatte e un trench, avere i capelli biondi e deve fumare. Per questo motivo Matt Ryan ha dovuto tingersi e i produttori e il network hanno discusso, passo dopo passo, ogni elemento introdotto nella serie.
  • La NBC ha spinto gli autori a esplorare i lati più dark e paurosi della storia, mantenendosi all’interno del budget e delle possibilità a disposizione dei produttori.
  • Gli anti-eroi sono dei personaggi divertenti da scrivere perché non sono legati allo stesso codice morale dei buoni, sono più umani e hanno più variabili da tenere in considerazione. Il pubblico apprezza questo tipo di protagonista perché tutti sono imperfetti e un po’ si riconoscono in loro anche se poi desiderano essere un eroe come Superman.
    Cerone ha spiegato che Constantine sta cercando di fare la cosa giusta anche se non si capisce veramente perché stia aiutando l’umanità, e forse nemmeno lui lo sa anche se continua a farlo. Il fatto che non abbia un codice di condotta lo rende un personaggio divertente da raccontare, anche perché spesso si mette nei guai ed è facile identificarsi con chi commette degli errori e deve affrontare il fatto che tutte le persone intorno a lui rischiano di morire.
  • La serie è influenzata dai numeri precedenti a New 52: Hellblazer è infatti costituito da circa 300 numeri, mentre la nuova versione del personaggio è stata presente solo per 20 anche se gli autori danno un’occhiata alle storie più recenti per capire se ci sono elementi da utilizzare. Lo show, però, è un ritorno alle origini permettendo di conoscere il personaggio come quanto accaduto con la pubblicazione del primo numero di Hellblazer. I produttori sperano quindi di avere il tempo necessario per arrivare al punto in cui si potrà mostrare il problema del cancro e l’arco narrativo che caratterizza quel periodo della storia.
  • Secondo Cerone e Goyer, quello che rende diverso Constantine dalle altre serie tratte dai fumetti, è proprio il personaggio di John, che esiste da circa 25-30 anni, e possiede delle caratteristiche uniche.
  • Gli autori devono però stare attenti a non prestare troppa attenzione a quello che accade in altri show simili perché i confronti non aiutano affatto. L’obiettivo è quello di raccontare belle storie, non di superare gli altri.
  • I produttori pensano di aver raggiunto l’equilibrio tra offrire una serie adatta a chi era già fan di Constantine e ai nuovi appassionati perché stanno proponendo episodi coerenti settimana dopo settimana, introducendo nuovi personaggi e pericoli, e mostrando i lati dolorosi della vita dei personaggi. Per capire questi aspetti non è necessario conoscere tutti gli elementi della storia, se si sanno già dei passaggi diventa invece un’esperienza ancora più ricca. Ogni volta che viene inserito un nuovo personaggio, inoltre, si cerca di farlo in modo fedele rispetto alla storia originale pur non rendendo complicata la comprensione a tutti gli spettatori. Jim Corrigan, ad esempio, viene presentato in Danse Vaudou in cui si sfiorano delle leggende urbane e delle storie paurose basate su diverse mitologie, che sono state fuse insieme per creare la trama dell’episodio in cui era necessaria una figura in grado di prendere il controllo della situazione. Jim ha molti aspetti in comune con John ed è disposto a tutto pur di fermare il male, quindi era una scelta perfetta, considerando poi che il personaggio è conosciuto anche per quello che riguarda il suo ritorno come Lo Spettro. In questo modo si è introdotto il personaggio e un amico del protagonista in grado di aiutarlo, oltre a mostrare quanto accaduto in passato, pur mantenendo una struttura scorrevole e naturale.

Fonte: ComicBookResources