“What’s your name darling?”“Agent.”

Dalle siderali distanze del cosmo a quelle, ancora più irraggiungibili, del proprio passato. Dopo aver raccontato le disavventure spaziali dei Guardiani della Galassia, il Marvel Universe si congeda, solo per una brevissima parentesi, dai superpoteri e dalla Fase 2 ormai in dirittura d’arrivo, per rafforzare una parte delle sue fondamenta. Lo fa con Agent Carter, miniserie in otto episodi (eventualmente seguiranno altre stagioni), più spin-off di Captain America che serie gemella di Agents of S.H.I.E.L.D., anche questa trasmessa dalla ABC. Prova generale per l’invasione delle serie Netflix, curioso esperimento televisivo, celebrazione di uno dei personaggi femminili più riusciti del MCU: in ogni caso Agent Carter esordisce con un doppio pilot da promuovere, originale e con una bella visione “d’epoca”.

La citazione iniziale, tratta dal secondo dei due episodi trasmessi, ci riporta alla battuta pronunciata da Tony ...