Partiamo dalle conclusioni. Credo che l’unico modo per rimettere in sesto American Horror Story sia farne una serie ancor più antologica. La serie di FX vive del delirio immediato, giocato sul momento, che diverte perché mostra qualcosa che, piaccia o meno, nessun’altra serie propone. Che funziona quando riesce a sorprendere con la sua irriverente indifferenza per la storia e i caratteri, come se si trattasse del gioco perverso di un bambino – che per comodità chiameremo R.M. – che crea storie contorte e che hanno una logica solo nella sua mente infantile, per poi a un certo punto stancarsi e rimettere tutto a posto in fretta e furia.

Quale altro senso avrebbe altrimenti il massacro estemporaneo di quasi tutti i freak dello sfortunato “Dandy’s Cabinet Of Curiosities”? Giunge la fine, furiosa e senza speranza, per quasi tutti gli orrendi protagonisti – giudizio di tipo morale e non estetico – e per il loro carnefice, che dopo averne compiute di terribili e ...