Ted Sarandos, Steve Mosko, ed Ed Carroll, rispettivamente a capo di Netflix, Sony Pictures Television e AMC, hanno parlato agli studenti del Chapman Dodge College of Film and Media Arts e hanno commentato i cambiamenti avvenuti nel settore negli ultimi anni.

Mosko ha dichiarato: “Mi ricordo quando Netflix era un’azienda che inviava dvd via mail”. Carroll ha poi sottolineato che l’evoluzione di Netflix e l’abitudine di guardare più episodi della stessa serie senza attendere le pause settimanali hanno cambiato il lavoro dei network. In passato, invece, realtà come quelle di Law & Order hanno permesso agli spettatori di sintonizzarsi in maniera discontinua senza perdere nulla: “I detective se ne andavano dall’ufficio e a nessuno importava”. Nel corso degli anni, però, è tutto cambiato e il pubblico richiede delle storie diverse, più profonde e personali. L’idea è infatti quella che ora il consumatore possa avere il controllo, grazie all’on demand, e non devono preoccuparsi di perdere qualche episodio, aspetto che ha modificato radicalmente tutto il panorama televisivo.

Carroll ha spiegato che la AMC si preoccupa di offrire dei buoni contenuti e si è convinti che questo permetterà di ottenere i risultati sperati, aggiungendo che Netflix ha potuto godere del successo di serie come Breaking Bad.

Mosko è convinto inoltre che sia già avvenuto il sorpasso tra televisione e cinema, perché l’industria dell’intrattenimento è ora sostenuta dalla produzione per il piccolo schermo, dove c’è anche una maggiore creatività: “Penso che il business dei film sia ancora un business grandioso, ma c’è semplicemente così tanta televisione che viene prodotta e molti buoni prodotti per il piccolo schermo. Molte delle grandi spinte creative stanno inoltre venendo dalla televisione e questo è entusiasmante”. Carroll ha voluto aggiungere: “In cinque anni si è passati da “non puoi fare una serie tv su questo argomento” a leggere una sceneggiatura e dire “Qualcuno ci farà una serie tv”. Tutto non funzionerà, ma il modo in cui si tiene il conto è cambiato”.

Tra gli esempi citati da Sarandos c’è Unbreakable Kimmy Schmidt (qui i dettagli dello show), arrivato su Netflix dopo essere stato sviluppato per NBC: “E’ uno show talmente unico con un punto di vista così originale che è veramente difficile programmarlo”, suggerendo quindi che non si trattasse di un progetto adatto a un network tradizionale.

Un altro dei punti sfiorati durante l’incontro è stato il rischio di un eccesso di offerta: “Ci saranno troppe piattaforme quando tutte loro non avranno abbastanza buoni contenuti. Fare le maratone televisive è un modo divertente di guardare la tv, ma l’anticipazione di guardare ogni settimana, il senso comune che tutti vogliono vedere uno show e parlarne il giorno dopo, o commentare sui social media, anche quello è divertente”. Sarandos ha concluso: “Non penso ci sia un punto di saturazione. E’ come il fatto che non ho mai sentito nessuno lamentarsi del fatto che ci siano troppi buoni ristoranti. Tutti devono trovare il proprio favorito”.

Fonte: Variety