A più di dieci anni dall’uscita del cult immediato Mean Girls, Tina Fey torna a raccontare la classica storia di una “little girl in the big city”. Lo fa con l’atteso Unbreakable Kimmy Schmidt, prima comedy originale trasmessa da Netflix e prima produzione per l’autrice americana dopo la conclusione di 30 Rock. Erano molte le aspettative nei confronti del progetto, già rinnovato per una seconda stagione dopo aver trovato una nuova casa rispetto all’originale previsione di trasmissione sulla NBC. Il risultato non può che dirsi soddisfacente: una scrittura costantemente sopra le righe, che naviga a vista arginando caratteri e situazioni più che sfruttate, ma che vince grazie all’immediata simpatia nei confronti dei personaggi principali, all’assurdità controllata delle situazioni e ad alcuni camei tanto inattesi quanto esilaranti.

Con un prologo fulminante, che esaurisce nel giro di pochi minuti la lunga e pesante premessa, scopriamo cosa è...