Parafrasando il famoso monologo di Stefano Accorsi in Radiofreccia: “credo che una serie come Romanzo Criminale non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa”. E sarebbe bello – lo sarebbe davvero – poter dire che quella serie è stata 1992, ma così non è.

Schegge di una prima Repubblica che muore nella bellissima opening dell’ultimo progetto originale di Wildside, in collaborazione con Sky e La7, presentato al Festival di Berlino, giunto a noi accompagnato da una serie di giudizi molto positivi. E tuttavia sono schegge che non feriscono e, al termine di un viaggio stagionale articolato in dieci episodi, si sciolgono nei rivoli delle molte storie a incroci che affluiscono al mare agitato della Storia italiana. 1992 si colloca in una posizione scomoda, anche per chi sulla serie è chiamato ad esprimere un parere, che lo eleva sicuramente al di sopra del vuoto della tradizionale fiction italiana, ma che al tempo stesso non gli pe...