Il secondo episodio di Daredevil termina con una brutale scena realizzata in un unico piano sequenza che ha conquistato il pubblico e la critica, mostrando lo scontro tra Matt Murdock (Charlie Cox) e un gruppo di criminali russi che tengono in ostaggio un bambino.

Philip Silvera, il coreografo e responsabile delle scene d’azione della serie, ha spiegato che il protagonista è stanco e ferito, tuttavia continua a lottare cercando di ignorare il dolore che prova.

La sequenza è stata ideata tenendo in considerazione il passato di Daredevil e la sua preparazione nel campo delle arti marziali grazie agli insegnamenti di Stick, che gli ha fatto apprendere tecniche diverse. Unendo i vari elementi si è quindi dato vita a uno stile unico.

Il regista Phil Abraham ha voluto realizzare un unico piano sequenza per mantenere una certa purezza e atmosfera, rappresentando bene il mondo reale e la stanchezza dei personaggi.

Per realizzare quella scena sono stati necessari due giorni di riprese. La prima parte del lavoro sul set è stato costituito dalle prove della coreografia per controllare che ogni dettaglio e i movimenti della telecamera fossero in linea con l’azione. La seconda parte è stata invece dedicata alle riprese e quella battaglia ha richiesto ben 105 colpi, invece che i 3-4 abitualmente realizzati prima di effettuare un taglio. L’inquadratura perfetta è stata trovata solo al decimo o dodicesimo tentativo. Tutte le persone coinvolte hanno dato il massimo sul set e il risultato è infatti è stato meraviglioso.

Tra le fonti di ispirazione per la creazione della scena c’è il film Oldboy ma in Daredevil si è cercato di dare significato a ogni azione e a ogni contenuto emotivo. Silvera ha concluso: “Quello è ciò che si mostra nel personaggio mentre sta combattendo: per quanto sia stanco non si arrende, non si lascia andare. E’ come Rocky all’ultimo round“.

Fonte: Vulture