Martin Sheen ha parlato pubblicamente della crisi vissuta da suo figlio Charlie nel 2011. L’attore ha rivelato che lui e la sua famiglia non potevano far altro che pregare per lui e cercare di sollevarlo:

“Quello che stava attraversando in quel periodo, non avevamo il potere di fare molto. Si cerca di essere il più presente possibile, ma si deve essere consapevoli delle circostanze. Bisogna sapere molte cose che il pubblico non conosce”.

Sheen ha quindi aggiunto:

“Solo quelli di noi che lo conoscono sapevano quello che stava vivendo. Sto parlando, in quel periodo, degli steroidi. Era in una situazione veramente disperata. E stava facendo quello che era convinto potesse aiutarlo, stare di fronte al pubblico. Ed è stato molto doloroso. Anche per lui”.

Martin ha dovuto lottare anche lui con le dipendenze e la sua esperienza personale lo ha aiutato quando Charlie ha avuto bisogno di sostegno:

“Puoi rassicurarli che sei lì accanto a loro e che li ami, ma non puoi avere effetto sul cambiamento. Quello è il tuo ego, per la maggior parte. Preghi per un momento di chiarezza, ti affidi a un potere superiore e non abbandoni mai, mai, la speranza. Perché quella è la misura della disperazione”.

Sheen ha poi spiegato che Anger Management non ha raggiunto i livelli sperati anche se lui è stato felice di lavorare con Charlie e lo adora:

“Mi ha chiesto di farlo. Ma sapevamo tutti che avrebbe avuto vita breve perché era più concentrato sull’avere Charlie coinvolto che su un tema maggiormente interessante. Era troppo superficiale”.

Fonte: The Hollywood Reporter