Il 12 giugno Netflix metterà a disposizione tutti gli episodi della terza stagione della serie Orange Is the New Black.
La creatrice Jenji Kohan e le protagoniste hanno anticipato qualche dettaglio su quello che accadrà nelle puntate inedite durante un incontro con il pubblico che si è svolto pochi giorni fa:

Taylor Schilling ha rivelato che era preoccupata per le scene di nudo e ha avuto bisogno di qualche rassicurazione prima di girare. L’attrice ne ha parlato spesso con Jenji che le ha ricordato come non fossero mai gratuite ma una manifestazione fisica della sua vulnerabilità interiore, elemento che le ha dato molta sicurezza. La creatrice è stata felice di poterne dialogare con la sua attrice e ha sottolineato che non scrive mai scene di nudo senza rifletterci accuratamente perché sa che sta chiedendo molto alle interpreti, anche se vorrebbe inserirne di più.

L’ideatrice di Orange Is the New Black ha poi aggiunto che vivono ancora in una cultura molto chiusa e puritana e per questo motivo si mostra sullo schermo una diversità molto limitata, anche dal punto di vista fisico. Taylor ha voluto aggiungere che sarebbe giusto mostrare corpi di ogni tipo, andando contro l’idea trasmessa dalla moda che promuove sono taglie quasi irreali.

La terza stagione avrà un’atmosfera un po’ più leggera rispetto alla precedente e si tratteranno tematiche come fede e maternità, ma con un approccio non troppo serio.
Jenji preferisce avere un tema unico per ogni stagione che rimane presente in sottofondo, per dare spazio anche al passato e alle storie delle donne protagoniste.

Lo show è comunque un modo per mostrare il sistema carcerario, che la creatrice considera una fonte di grande imbarazzo e un fallimento della sua nazione, ricordando come le percentuali dei crimini non diminuiscano se aumentano quelle delle persone che trascorrono il proprio tempo in prigione. La showrunner spera che in qualche modo Orange Is the New Black aiuti a iniziare una riflessione e una discussione seria.

La recente scelta degli Emmy che hanno inserito la serie nella sezione drama non convince la creatrice perché Jenji Kohan è convinta che sia necessario trovare un equilibrio tra le cose divertenti e quelle serie, piuttosto che rimanere con un’unica atmosfera. Lo show ha bisogno di una “colonna vertebrale drammatica” ma si deve dare spazio anche alle risate perché è in quel modo che le donne sopravvivono dietro le sbarre.

Uzo Aduba ha spiegato di capire molto il suo personaggio e di capirne la profondità dell’amore, a prescindere dalle sue azioni, pur non condividendo con lei dei lati caratteriali così folli.

I fan sono molto fedeli e orgogliosi, anche perché porta in scena molte minoranze sociali che spesso non vengono rappresentate sul piccolo schermo.

Danielle Brooks ha infine voluto ringraziare la creatrice della serie per averle permesso di interpretare Taystee, facendola conoscere e apprezzare dal pubblico pur avendo un fisico che non rientra nei canoni di Hollywood, aspetto che l’ha sempre fatta soffrire: “Questo significa tutto per me, perché non vedevo molti esempi come me crescendo. Ora sono quella ragazza che avrei voluto vedere“.

Fonte: The Hollywood Reporter