Cade la neve al Castello Nero, e tutto intorno non c’è traccia di quella misericordia che dà il titolo al season finale della quinta stagione di Game of Thrones.

In linea con gli ultimi due episodi andati in onda, anche Mother’s Mercy si allontana dalla tradizionale gestione della struttura narrativa cui Benioff e Weiss ci avevano abituati. Mancando la stampella emotiva e narrativa del grande evento all’ombra del quale costruire le basi per la stagione seguente, questo finale di stagione per la prima volta sceglie di battere nuovi sentieri. Saltiamo allora da un punto all’altro della mappa, con più cliffhanger e situazioni sospese di quante se ne fossero mai viste tutte insieme. Ed è immediato il confronto con le altre stagioni: per una Daenerys acclamata dalla folla alle porte della città, per una Arya in viaggio verso oriente, abbiamo qui invece una serie di morti a metà, fendenti bloccati, salti nel vuoto, occhi senza vita sbarrati su una notte che, qualcosa ...