La battaglia avvenuta in Hardhome, terzultimo episodio della quinta stagione di Game of Thrones (qui la nostra recensione), ha colpito enormemente non solo per gli effetti speciali adottati ma anche per le scene di combattimento che hanno visto i Bruti e I Guardiani della Notte guidati da Jon Snow (Kit Harington) soccombere e poi battere in ritirata sotto l’assedio degli Estranei.

Sul fatto che la lotta in questione possa essere stata molto complicata da girare non abbiamo dubbi, ma sembra che proprio Harington la ricorderà per lungo tempo, dato che ha confessato di essersi misurato con la cosa più difficile che abbia mai fatto:

Abbiamo girato per tre/quattro settimane per una sequenza che avrebbe dovuto aggiungere circa 20 minuti. Giravamo meno di un minuto al giorno! C’è molto CGI, e non avevo mai fatto niente del genere in Thrones. Sono sempre stato orgoglioso del modo in cui Thrones non esagera con gli effetti speciali, ma in questa sequenza hanno dovuto. Penso sia spettacolare.
Ho dovuto girare ogni scena di lotta tre volte. La prima contro un uomo [con il costume verde progettato per gli effetti speciali], la seconda con un uomo che non portava il costume verde, ma che aveva un make-up completo che lo faceva apparire come una persona morta, e la terza da solo mentre combattevo [senza un opposto, colpivo in aria]. Questo ha dato loro la possibilità di scegliere ciò che aveva un aspetto migliore. [La battaglia al Castello nero] nel nono episodio dello scorso anno era stata la cosa più difficile che avevo mai fatto. Questa è stata due volte più dura. E’ stata estenuante.

La sequenza della battaglia ha coinvolto 400 comparse e 50 stuntmen, e Harington ha anche spiegato che la produzione ha ottenuto un budget superiore rispetto quello ottenuto per scene simili nelle stagioni precedenti:

Penso che la [HBO] abbia realizzato che per mantenere la gente attaccata a questo show i grandi set ogni anno devono essere più grandi di quelli dell’anno precedente. Se questa fosse narrativa classica, allora questo sarebbe il momento di Game of Thrones in cui tutto ha raggiunto il suo punto più oscuro, dove niente sembra che possa andare per il verso giusto e che tutto sia perduto — questo è il punto che abbiamo raggiunto con l’ottavo episodio.

Fonte: EW