Il breve salto temporale ha fatto decisamente bene a True Detective, che è entrato nella seconda parte di stagione con una maggiore consapevolezza e controllo della storia. Non fosse altro che per il fatto che ci avviciniamo rapidamente alla conclusione della stagione, i nodi iniziano a venire al pettine, i collegamenti si moltiplicano, c’è la soddisfazione di vedere qualcosa di definitivo. La tensione narrativa ne guadagna enormemente in Church in Ruins, senza dubbio il miglior episodio di quest’anno e il più ispirato nello sfruttare potenzialità nascoste o già osservate dei protagonisti, e con la giusta intuizione di lasciare in ombra le storyline meno riuscite della serie. Una puntata in crescita, che bilancia con equilibrio vicende personali e professionali del gruppo, accompagnandoci verso un climax di rara tensione.

L’idea del confronto iniziale sembra uscita fuori da Breaking Bad. Velcoro si presenta come una furia a casa di Frank, deciso a chiedergli spiegazio...