L’ultimo barlume di credibilità di Wayward Pines esplode insieme al furgone che avrebbe dovuto far saltare in aria la recinzione intorno alla città. Esiste un limite incerto oltre il quale fissare le critiche alla coerenza interna di un qualunque prodotto, e tutto ciò che sta all’interno di quel limite può essere forse perdonato, capito, giustificato grazie all’onnipresente sospensione dell’incredulità. La serie della Fox, dopo otto episodi di giravolte di scrittura e capitomboli narrativi, piomba a tutta velocità contro quel limite. Come gli Abi alla fine della puntata, tutto quel marcio lasciato all’esterno si riversa allora nella città-prigione: forse i mostri mutanti verranno respinti, ma la totale delusione, e quindi indifferenza verso la serie, non se ne andrà più.

Senza andare troppo nel dettaglio, tra il settimo e l’ottavo episodio abbiamo visto un’esplosione e le conseguenze di questa su due personaggi. Al di là delle regole più o meno...