I see you, running through the trees. You’re small. The trees are like giants. Men are chasing you. You step out the trees, you ain’t that fast. Now, son, they’ll kill you. Thet’ll shoot you in pieces.

Nonostante la mancanza di quell’alone sovrannaturale che aveva caratterizzato la prima stagione, il fatalismo è sempre stato una caratteristica della visione di Pizzolatto in True Detective. C’è chi, come Rust Cohle, riconosce questa forza negativa quasi primordiale che permea la terra e si fa trascinare da questa, e c’è chi come Frank Semyon e Ray Velcoro risponde con un rifiuto, ai propri errori, al proprio passato, al proprio piccolo ruolo in una storia incredibilmente più grande e inafferrabile. In entrambi i casi l’esito è lo stesso: correre incontro alla morte senza sperare per il meglio, alzando lo sguardo al cielo e augurandosi che la visione non sia troppo spaventosa. Qualcuno vedrà un passaggio verso un’altra dimensione, qua...