Mancano pochissime ore alla messa in onda della premiére della seconda stagione di Star Wars Rebels in italiano su Disney XD: ogni lunedì alle 19.30 andranno in onda i nuovi episodi, e quello di questa sera sarà un episodio speciale di 45 minuti.

Per l’occasione vi proponiamo una intervista al produttore esecutivo Simon Kinberg, che trovate subito sotto la sinossi e il trailer italiano di questa seconda stagione.

All’inizio della seconda stagione, l’equipaggio dello Spettro è davvero una minaccia per l’Impero. Una brutta notizia, perché Darth Vader ora ha l’incarico di spazzarli via. Per nulla spaventati, i ribelli cercano vecchi amici e nuovi alleati, sperando di incrementare la formidabile alleanza che aveva iniziato a formarsi alla fine della prima stagione. Vader manderà nuovi agenti per contrastare questa crescente coalizione, ma la battaglia del Signore dei Sith contro i Ribelli potrebbe diventare molto più personale di quanto pensasse.

 

Qual è stato il vostro approccio alla seconda stagione?
Volevamo trovare nuove sfide per la famiglia della Spettro, sfide dall’esterno piuttosto che sfide dall’interno. In molti modi, la vera difficoltà della prima stagione stava nell’integrare un nuovo membro all’interno di una famiglia già esistente. Questa è una cosa molto complicata da fare, che sia un figliastro o un figlio adottivo, o una qualsiasi situazione paragonabile a questa.

Come descriveresti la seconda stagione?
Nella seconda stagione, questi personaggi sono sostanzialmente una unità, una famiglia. Ma come continueranno a crescere come individui? E come rimarranno insieme mentre ciascuno di loro affronta nuove sfide? Penso che molto della seconda stagione sia incentrato su Ezra e su come dovrà affrontare alcuni momenti bui, e su come sarà costretto a crescere a causa di essi.

Darth Vader ha un ruolo significativo nella seconda stagione. Chi presta la sua voce al personaggio?
La sua voce in originale sarà la stessa dei film: James Earl Jones.

E come ci si sente ad ascoltarlo dire frasi scritte per un personaggio iconico come Darth Vader?
Una delle cose più surreali che succedono lavorando a questa serie è ascoltare James Earl Jones esclamare frasi scritte da me e Dave Filoni. È assurdo. Quando cresci sogni cose come “un giorno scriverò battute per Darth Vader”. Ma non pensi che ce la farai davvero!

E cosa provi quando senti le registrazioni?
Mi mandano le registrazioni dopo le varie sessioni di doppiaggio, e quando lo sento è davvero straordinario. In qualche punto tossiva o si correggeva e riiniziava. Improvvisamente ti rendi conto che c’è una persona vera dietro a Darth Vader. È incredibile.

George Lucas ha visto Star Wars Rebels?
Quando abbiamo finito il pilot lo abbiamo portato allo Skywalker Ranch e lo abbiamo mostrato a George. È stata l’esperienza più strana della mia vita. Era come se avessi lavorato sulla Bibbia e fossi davanti a Dio. Gli è piaciuto, io continuavo a controllare le sue reazioni. Quando le luci si sono accese, ha esclamato: “Fantastico!”. L’aveva adorato, mostrava la stessa passione che avevamo avuto noi per qualsiasi cosa avesse creato lui.

Negli anni settanta e ottanta George Lucas ha presentato al pubblico mondiale il mondo di Star Wars. Ora tocca a voi presentarlo ai giovani attraverso Star Wars Rebels. Come vi sentite?
Ho due figli che sono cresciuti guardando The Clone Wars, oltre ai film. I loro amici stanno conoscendo Star Wars grazie a Rebels e la cosa mi entusiasma. Sin dall’inizio, una delle cose che volevamo che il pubblico sperimentasse attraverso questa serie era l’esperienza che avevamo avuto noi da piccoli. Per noi erano i film originali il punto d’ingresso alla saga. Per questo volevamo che il tono e l’aspetto dei film si riflettessero nella serie.

Non lavori solo a Rebels: sei anche consulente per Star Wars: il Risveglio della Forza e numerosi altri progetti. Cosa pensi del futuro di Star Wars?
Sono coinvolto in diversi film con ruoli e responsabilità diverse. Penso che abbiamo lo stesso approccio: guardiamo i film originali e ne traiamo ispirazione. Stanno facendo la stessa cosa con tutti i progetti di Star Wars, che si tratti di un videogioco, di un film, dell’antologia di spin-off. L’idea è che sembri che faccia parte tutto di un’unicuum, anche se si tratta di registi diversi. E penso che i fan proveranno la stessa cosa.

In che modo riuscite a dare coerenza a tutti questi progetti?
C’è uno Story Group alla Lucasfilm, nel quale si mettono in comunicazione tutti i team al lavoro su storie e progetti diversi. Parliamo ai registi coinvolti nei tre film della saga e nei progetti collaterali. Collaboriamo tutti insieme per raccontare un’unica, grande serie.