Più che un tentativo di reboot, un vero e proprio sequel. Che è abbastanza chiaro, dato che Heroes Reborn continua la storia che si era interrotta alla quarta stagione di Heroes, ma non è solo per quello. È anche per il fatto che questo prodotto sembra più interessato a recuperare l’interesse dei vecchi fan dello show, e a rivolgersi soprattutto a loro, che a costruire un rapporto con nuovi spettatori. Non è necessariamente una cattiva idea, anzi. Tim Kring dovrebbe aver ideato una miniserie autoconclusiva, l’eventuale saluto finale (ma il cliffhanger ci sarà senza alcun dubbio, rinnovo o meno) al suo progetto sui supereroi che non vogliono essere supereroi.

Ad esempio nel ritorno di alcuni personaggi, come Molly Walker o Noah Bennet, e chi ha visto il promo dei prossimi episodi sa che altri ne torneranno. Oppure nella stessa struttura dell’opera, che si rifà a quella del primo anno, quando venivamo sballottati da un luogo all’altro, seguendo storie che apparent...