Sembra incredibile che un episodio che si apre con un grave incidente d’auto e si chiude con un suicidio possa essere spassoso. E invece Heroes Reborn riesce nel miracolo. Ci mette tutto se stesso, impegna ogni situazione, ogni singola linea di dialogo in questo obiettivo e infine lo raggiunge. Con una certa soddisfazione da parte nostra, che finora eravamo un po’ scombussolati dal salto temporale, dalla trama e dai nuovi personaggi, e finalmente possiamo dare una giusta interpretazione di questo sequel-amarcord partorito fuori tempo massimo dalla mente di Tim Kring. Il tutto al grido di “forget the past. Save the future”.

Sembra incredibile che un episodio che si apre con un grave incidente d’auto e si chiude con un suicidio possa essere spassoso

La voce narrante di Mohinder apre e chiude questo circolo di eventi slegati, sconclusionati, seriosi quel tanto che basta, ma sempre pronti a fare un passo indietro e ricordarci la giostra sulla quale siamo salit...