“You hunt us, kill our families, you keep us from our homeland”

Nel momento in cui il termine homeland viene pronunciato nel corso della première, a farlo non è il membro di un’agenzia di sicurezza americana o occidentale. È un comandante di Hezbollah che si trova clandestinamente in Germania, e che nell’usare quel termine vuole rigettare al mittente tutte le promesse di collaborazione e conciliazione. È già una stagione più grande e conflittuale quella che ci apprestiamo a vedere, che ha qualcosa delle precedenti, ma che – possiamo vederlo fin da subito – cercherà di costruirsi un’identità propria, se non da serie antologica, sicuramente da arco narrativo compiuto. Questa è la quinta stagione di Homeland, la serie di Alex Gansa che torna su Showtime per raccontarci un nuovo capitolo dei sanguinosi e sporchi retroscena della politica internazionale.

Un salto temporale di alcuni anni ci racconta che la base operativa e il nucleo della storia sarà in Germani...