Il primo riferimento che potrebbe venire in mente guardando il pilot di Flesh and Bone è Black Swan. E non sarebbe nemmeno sbagliato come accostamento. C’è la danza ovviamente, ma c’è anche il malsano piacere nella decostruzione di un ambiente che, nell’immaginario comune, appare come puro, delicato, elegante. D’altra parte non è tutto qui. Nel film di Aronofsky, che doveva moltissimo a Scarpette rosse, la visione di questo ambiente da incubo era in parte smorzata dal fatto che tutto, o comunque buona parte, derivava dalle turbe psichiche della protagonista. Nella nuova serie di Starz invece non esiste filtro tra ciò che è e ciò che appare: un microuniverso crudele, tra arrivismo e meschinità varie, che non lascia nemmeno il respiro dell’immaginazione.

Da questo punto di vista la serie ideata da Moira Walley-Beckett, anche sceneggiatrice di Breaking Bad, è molto più simile come visione a Whiplash, per citare qualcosa di molto recente. La totale identificaz...