Con un titolo così era difficile non amare già in partenza questo episodio di Homeland. Incidentalmente poi viene fuori che Better Call Saul è anche una discreta puntata, per quanto di transizione e assestamento (le forzature sono parecchie, ma ormai sono parte della premessa e dell’ossatura della stagione), e quindi possiamo dire che questa quinta stagione continua a marciare sulla buona strada. Ancora sospetto, doppiogioco e prove di forza, di vario genere, per tutti i protagonisti. Carrie passa alle vie di fatto dopo essere stata messa in guardia da Quinn, ma anche dall’altra parte i “cattivi” della partita fanno la loro parte e stringono il cerchio intorno ai loro obiettivi.

Quindi la conferma dell’accordo tra Allison e i russi, che da un lato la tranquillizzano con una foto su Carrie morta, dall’altro premono per chiudere i conti sui documenti trapelati. Dar Adal (ma sarà così veramente o è un’esca?) non si fida di Saul, crede che la pacif...