Se l’imprevedibilità fosse sempre un pregio, Homeland sarebbe una delle migliori serie in assoluto. Imprevedibilità non tanto degli eventi, ma anche e soprattutto del ritmo, delle false partenze, dei momenti che cadono nel vuoto e non vengono più raccolti perché il centro è qualcos’altro. E sarebbe bello poter definire esattamente cosa sia che tiene insieme ancora alla quinta stagione questo show, ma la verità è che non è affatto semplice, e The Litvinov Ruse ne è l’ennesima prova. Mentre il tradimento di Allison le esplode tra le mani, ma lei è brava a contenere i danni, Saul e Carrie si riavvicinano, mentre Quinn viene lasciato al suo destino che corre parallelo alla serie senza darci alcun indizio su dove porterà.

Il nucleo non può essere la storia, o almeno non solo quella. Al di là delle ripartenze annuali che hanno fatto di Homeland una serie quasi antologica, quest’anno il contesto internazionale è stato più strumento che oggetto del racconto, e spesso ci...