Homeland meriterebbe migliori parole di congedo di quelle che si dovrebbero scrivere dopo questo season finale e in generale dopo la seconda parte della quinta stagione. Le meriterebbe perché, nonostante tutto, è una serie che ha una dignità costruita nel corso di anni che molte altre si sognano, perché ha la sfrontatezza, quando non la capacità, di buttarsi in scenari fantapolitici che altrove sarebbero giudicati intoccabili, perché ha il coraggio di andare oltre l’indulgenza verso i suoi protagonisti, di buttarlì giù, farli soffrire, addirittura ucciderli per il bene superiore della serie. D’altra parte quest’anno qualcosa si è inceppato nel meccanismo imperfetto ma ben rodato dello show, e ci siamo trovati a dover sospendere la nostra incredulità più volte di quante si dovrebbe chiedere a uno spettatore.

A Flase Glimmer è un finale che si pone nella scia di quelli delle precedenti due stagioni, con un climax iniziale che si ricollega fortemente al cliffhanger della...