In un Mediolanum Forum come non si era mai visto prima, in un mix tra uno dei più spettacolari MTV Music Awards e una hollywoodiana notte degli Oscar, sotto una pioggia d’argento e fuochi d’artificio simulati da una strabiliante scenografia, Giosada ha vinto – è lui la star di questa nona edizione di X Factor.

Sopra al gigantesco multipalco a forma di X, il vincitore è stato premiato (per rimanere in tema) con una enorme stella di cristallo Swarovski al culmine di una serata che, perdonatemi lo slang giovanilista, non esiterei a definire spaziale. E proprio dallo spazio sembrava arrivare la piattaforma milleluci, una sorta di moderna astronave Enterprise scesa dall’alto e approdata in mezzo al pubblico con a bordo i quattro giudici Elio, Skin, Mika e Fedez accompagnati dal conduttore Alessandro Cattelan (confermatosi da 10 e lode anche quest’anno) che hanno aperto la serata cantando alcuni dei loro maggiori successi e dando il via a quella che è sembrata proprio una vera e grande festa.

I look: Skin in rosso fuoco e con gambe mozzafiato, un sobrio Fedez (scarpe glitterate escluse), Mika sempre splendente ed Elio con un look a metà strada tra Sandro Paternostro e Roy Paci e definito da Mika una “Elizabeth Taylor… però defunta“. I quattro hanno da subito animato una serata che è stata perfetta da ogni punto di vista. Il tema conduttore, come proprio anche l’abito scelto dallo stesso Cattelan, è stato lo scintillio continuo, e non solo nelle scenografie e nelle abbaglianti luci, ma soprattutto negli occhi dei protagonisti, ragazzi in gara e giudici.

Questa edizione di X Factor, partita forse un po’ in sordina rispetto alle precedenti, ha invece poi spiccato il volo. Un volo altissimo, che ha raggiunto successo e numeri da capogiro e si è concluso in maniera trionfale. Abbiamo ritrovato un Elio più convinto e felice che mai, con l’entusiasmo di un ragazzino che ha voglia di divertirsi. Ieri il giudice si è reso l’anima dei due momenti più esilaranti della serata: con l’esibizione con gli Elio e le Storie Tese, riproponendo la mitica canzone “Servi della gleba” (occasione sfruttata anche per presentare il loro cofanetto di Natale dall’enigmatico, ma non troppo, titolo “Cacolatini”), e di lì a poco, dopo uno spogliarello parziale di Mika e Fedez, con un’improvvisa calata di pantaloni con mutande bene in vista prima che la giudice Skin corresse a coprirlo con la sua giacca.

Giacca argentata e dalla sagoma “spaziale” come gli abiti di tutti e quattro i finalisti, saliti sul palco visibilmente emozionati ma decisi a dare il meglio di sé. Giosada, Davide, Enrica e gli Urban Strangers hanno iniziato subito con i preannunciati duetti con Cesare Cremonini che li accompagnava al pianoforte. Il rischio di soccombere duettando con colui che, probabilmente, è il cantautore più valido e di successo del momento c’era, ma i ragazzi hanno retto bene la prova. Forse la meno convincente è stata Enrica, ottimo – invece – Giosada, ma il livello è stato comunque alto. E poi via alle eliminazioni: la prima ad abbandonare il palco è stata Enrica e – dopo le esibizioni con gli inediti – poi è stato il turno di Davide.

Gli attesissimi Coldplay, sul superpalco (1600 mq!) ideato dalla mente geniale del direttore artistico Luca Tommassini, hanno catapultato il pubblico presente e gli spettatori da casa direttamente ad un coloratissimo concerto pop, con un simpatico e spontaneo Chris Martin che al termine della prima canzone ha chiesto ai quattro giudici se avesse superato la selezione.

Effetto concerto anche la carismatica esibizione di Skin con i suoi Skunk Anansie, più pacato l’insolito duetto Mika/Fedez che hanno presentato il nuovo singolo Beautiful Disaster. E poi l’attesa di conoscere il vincitore di questa edizione si è fatta sempre più intensa e di sicuro – ora lo si può dire – ha vinto il migliore. L’esibizione finale di Giosada con un pezzo dei Foo Fighters è stata la scelta più congeniale che quel furbone di Elio potesse fare per accaparrarsi la vittoria, perché ha tirato fuori il meglio dal suo cantante, sovrastando di gran lunga la pur lodevole versione di “Oceans” degli Urban Strangers. E credo che la scelta di produrre l’unico inedito in italiano di questa edizione sia stata altrettanto vincente, perché è la prima canzone che il pubblico e i fan imparano e possono cantare.

Alla finale sono giunti i ragazzi discograficamente più vendibili e pronti, anche per capacità e presenza scenica. Un’edizione di X Factor, questa, senza scandali, senza litigi ed insulti (Eleonora a parte) e nella quale si è avuta l’impressione che tutti, in un clima più disteso rispetto al passato, abbiano potuto lavorare al meglio, concentrandosi soprattutto sulla sostanza e sulla musica.

Squadra che vince non si cambia? Chissà. Vero è che nessuno ha sentito la mancanza di qualche giudice che sembrava in un primo tempo insostituibile, e vero è che questa enorme macchina ha funzionato come sempre alla perfezione grazie anche ad una produzione Sky da mille e una notte.

In attesa della prossima edizione non mi rimane che dire: in bocca al lupo Giosada, adesso ci aspettiamo grandi cose da te!