La storia di un adorabile idiota con un innato talento nell’uccisione di demoni. Nelle sue incarnazioni cinematografiche, e ora anche televisive, la saga creata da Sam Raimi e modellata sul talento di Bruce Campbell ha sempre narrato questo. Nel decostruire l’horror classico con sfrontatezza e creatività, Evil Dead non ha bisogno di ricondurre tutto a sentieri comuni, a finali concilianti o a mostruose metafore che qui sarebbero di dubbia utilità. Si può liberare del superfluo, della morale, di ciò che sarebbe opportuno, e rigirare pregiudizi e attese verso lo spettatore occasionale, per metterlo di fronte a qualcosa che gode del puro piacere del racconto – anche fine a se stesso, perché no – e ridere della sua sorpresa. Anche per questo motivo, il finale della prima stagione di Ash vs. Evil Dead non può che dirsi coerente con quanto narrato in precedenza. Il degno, o “indegno”, epilogo di una annata da promuovere.

Termina lo scontro con Ruby alla baita degli or...