David Crane e Marta Kauffman, i creatori di Friends, riceveranno il premio alla carriera assegnato dal sindacato degli sceneggiatori americani. Alla vigilia della cerimonia hanno rilasciato un’intervista a The Hollywood Reporter, in cui ripercorrono la propria carriera e spiegano perché non dovrebbe mai venire realizzata una serie reunion di Friends.

Dopo aver ricordato come agli inizi della carriera tutti parlavano di loro utilizzando il termine “ragazzi” e questa situazione si è conclusa proprio iniziando a lavorare a Friends, Marta ha spiegato:

“Non ci sarà mai una reunion di Friends, ma nessuno sembra credermi. Non dovrebbe accadere. Quello show parla di un periodo della tua vita quando i tuoi amici sono la tua famiglia. Dopo che formi una tua famiglia, quel periodo è finito”.

David ha poi aggiunto:

“Abbiamo concluso lo show esattamente nel modo in cui volevamo finisse. Rivistare quei personaggi sembra semplicemente una cattiva idea, non li vuoi vedere trascorrere il loro tempo in caffetteria ora. La buona notizia è che si può vederli quando si vuole. Lo show vive ancora e ha grande vitalità”.

Negli Stati Uniti Friends è disponibile su Netflix e la figlia di Marta, che sta per compiere 17 anni, l’ha scoperto online perché qualcuno dei suoi amici le ha detto:

“Hai visto quel nuovo show chiamato Friends?”.

La creatrice del serial ha sottolineato che è molto affascinante vedere come le nuove generazioni non si sorprendano nel vedere elementi del passato come le dimensioni dei telefoni senza fili perché lo considerano quasi un serial in costume, essendo ambientato in anni in cui i nuovi spettatori erano bambini o non erano ancora nati.

Dream on, invece, per ora non è ancora visualizzabile sulle piattaforme di streaming online ma i due sceneggiatori sperano abbia una nuova visibilità perché ne sono molto fieri ed è stato uno dei loro primi lavori, per cui sono stati pagati 36 centesimi per ogni ora di lavoro. Ripensando a quell’impegno, i creatori di Friends hanno voluto porre l’attenzione sulla figura dello showrunner che, secondo loro, merita più importanza, togliendo magari il ruolo di produttore esecutivo allo studio che realizza gli episodi.

Marta e David, inoltre, sono attualmente felici di poter lavorare con emittenti diverse rispetto ai network tradizionali perché danno maggiore libertà agli autori e non si hanno le stesse limitazioni temporali nell’ideare la sceneggiatura. Crane ha spiegato che nel caso di Episodes, ad esempio, c’è meno pressione e Showtime non ha nemmeno chiesto di leggere già gli script della nuova stagione, nonostante le riprese inizino tra due mesi. La serie, inoltre, si concluderà perché gli autori hanno deciso che il racconto è giunto al suo naturale epilogo, non perché si è trattata di un’imposizione.

Gli sceneggiatori hanno poi spiegato il loro punto di vista sui commenti e sulle recensioni: anche in occasione di Friends, pur non esistendo all’epoca i social media, ricevevano molte opinioni e commenti ma preferivano concentrarsi sul lavoro con gli autori e il cast.

David e Marta sono infine ritornati a parlare di Friends spiegando che sono felici se la gente continua a parlarne, perché è un po’ come ricevere dei complimenti relativi al proprio figlio, anche se sono fermamente decisi:

“Semplicemente non permettiamo a nostro figlio di partecipare a qualsiasi reunion”.

Fonte: The Hollywood Reporter