Vinyl è, sopra ogni altra cosa, musica. Ne è talmente pervaso che in più di un momento, e si tratta di una precisa scelta stilistica, non riusciremo a capire se ciò che ascoltiamo sia extradiegetico o diegetico, cioè se parte della colonna sonora o effettivamente suonato da qualcuno che rimarrà nell’ombra per qualche secondo. Questo è solo l’esempio più eclatante di un’impronta caratteriale talmente forte e riconoscibile fin dal “primo ascolto”, da rendere la nuova e attesa serie della HBO all’altezza delle sue premesse e dei nomi eccezionali alle spalle. Sorretto dalla visione del maestro Martin Scorsese (ma sarebbe ingiusto limitare l’elenco al solo nome più noto) inizia un viaggio negli anni ’70, dove le “mean streets” sono calcate da produttori discografici in crisi e la rivoluzione rock sembra appartenere ad un passato tanto vicino quanto irraggiungibile.

La prima scommessa vinta da Vinyl è quella di essere all’alte...