Si fa un gran parlare di sospensione dell’incredulità, tanto che ormai è un concetto entrato quasi nell’uso comune – almeno di chi mastica qualcosa nell’ambiente dell’intrattenimento, anche solo come passione – ma la verità, e forse uno degli elementi più interessanti quando si tira fuori, è che nessuno può tracciare esattamente una linea su ciò che è permesso e ciò che non lo è. House of Cards, tornando a noi, non è semplicemente un dramma ambientato durante un’immaginaria presidenza. È fantapolitica, e questo gli garantisce margini di manovra e libertà che altre storie che condividono la stessa ambientazione non potrebbero permettersi senza scatenare un’alzata di sopracciglio. Il quarto episodio della nuova stagione cammina al limite, si vende splendidamente, ci tiene sulle spine. Basta a far funzionare il tutto? Ma soprattutto, è importante?

I fatti. Claire scardina con una mossa inaspettata tutto il fragile equilibrio che aveva tenuto in piedi fi...