“Sapendo tutto quello che so ora, la morte di Lexa sarebbe dovuta avvenire in maniera differente”.

Queste parole fanno parte di una dichiarazione rilasciata giovedì dallo showrunner di The 100, Jason Rothenberg. Parole che dovrebbero in qualche modo confortare i milioni di fan della serie che sono rimasti delusi dalla morte di Lexa. Questo evento è avvenuto durante l’episodio andato in onda il 3 marzo.

La dichiarazione viene postata tre settimane dopo l’effettiva morte e dopo numerose dimostrazioni di indignazione da parte dei fan. Tra l’altro questo evento si aggiunge a polemiche aizzate dai telespettatori, i quali condannano la scelta di uccidere personaggi appartenenti al mondo LGBT per lasciare spazio ai personaggi principali. Anche in The Walking Dead è successa la stessa cosa nello scorso episodio.

Detto questo vi pubblichiamo alcuni dei passaggi chiave della dichiarazione di Rothenberg:

  • Il ragionamento dietro al voler inserire il momento più tragico subito dopo il momento più gioioso è che vogliamo massimizzare il dramma e sottolineare la fragilità universale della vita. Ma il risultato finale è stato qualcosa di completamente diverso – ossia il perpetuare del tropo “Bury You Gays”.
  • Vi giuro che seppellire, tormentare o ferire qualcuno non è mai stata la nostra intenzione. Non è quello che sono.
  • Clarke sta provando un profonda perdita di qualcuno che amava, e porterà questo dolore con sé per sempre. La mia sincera speranza è che tutti i nostri fan che si sono visti rispecchiati nella relazione tra Clarke e Lexa possano trovare un po’ di conforto nel sapere che il loro amore era meraviglioso e reale.

Quali sono i vostri commenti rispetto a questa dichiarazione? Siete d’accordo con le parole dello showrunner? Fateci sapere cosa ne pensate a riguardo.

Il serial, giunto alla sua terza stagione, è ispirato ai romanzi scritti da Kass Morgan e racconta quello che accade quando i sopravvissuti a una guerra nucleare decidono di inviare sul pianeta cento delinquenti minorenni, tra cui Clarke (Eliza Taylor-Cotter) e Bellamy (Bobby Marley), per scoprire se è nuovamente abitabile. Una serie di eventi obbliga poi anche gli altri abitanti della stazione spaziale chiamata l’Arca a ritornare sul proprio pianeta.