Più alta è la vetta che si è raggiunta, più rovinosa sarà l’eventuale caduta. E, nel caso di Richard Roper (Hugh Laurie), maggiore sarà il godimento del pubblico nell’ammirare la repentina parabola discendente descritta dallo spregiudicato miliardario. Si conclude con un tonfo clamoroso The Night Manager, sigillando con classe magistrale e respiro da grande cinema un cursus di sei episodi che, di fatto, non ha mai conosciuto veri e propri cali di ritmo o di mordente. L’atto finale vede quindi, dopo tanto penare, il trionfo definitivo tanto del protagonista Jonathan Pine (Tom Hiddleston) quanto della sua controparte nell’ombra, l’agente Angela Burr (Olivia Colman), forse il personaggio più interessante e coraggiosamente innovativo dell’intera serie, con la sua aria dimessa e la sua gravidanza avanzata, in aperta polemica con i fissi, seppur svariati, stereotipi regalatici dal cinema di spionaggio.

A essere pignoli, si potrebbero trovare mille motivi p...