Krysten Ritter ha rivelato con quale approccio si è avvicinata alla serie Jessica Jones, il progetto targato Marvel e Netflix.
In una recente intervista l’attrice ha spiegato:

“Non l’ho mai interpretata come una supereroina. Quando stavo costruendo il personaggio, sentivo che se avessi sferrato un pugno e qualcuno per questo motivo avrebbe attraversato un muro sarebbe stato qualcosa di motivato dal fatto che è così forte interiormente. I suoi poteri sono solo un’estensione di quello che è lei realmente”.

Melissa Rosenberg, a capo della serie, era d’accordo con questo approccio al personaggio, ricordando come i poteri facciano parte di Jessica ma non siano l’elemento che la contraddistingue.
Il serial, inoltre, non è stato ideato come un racconto al femminile:

“Non mi sembrava che mi stessi avvicinando a lei come a un personaggio femminile…Si trattava realmente di costruire un personaggio, non definito dal genere”.

Jessica, secondo la sua interprete, ha infatti vissuto un’evoluzione grazie al suo passato, alla sua vulnerabilità, alla sua forza e ai suoi poteri. Come attrice si è trattato di mostrare la sua crescita personale piuttosto che limitarsi all’azione:

“C’è così tanto silenzio. Alcuni dei miei momenti preferiti sono quando Jessica è da sola nella sua casa e il modo con cui si relaziona a una bottiglia di whisky”.

Questi elementi sono stati inseriti grazie alla struttura dello show di Netflix che, come ha ricordato Melissa, è composto da tredici episodi ideati come dei film, dando spazio a moltissimi elementi narrativi.

Jessica Jones tornerà con una seconda stagione grazie al rinnovo ottenuto a gennaio.

Fonte: Deadline

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