Un uomo che “scuoia” una mela, un vecchio che accentua una finta zoppicatura, un ragazzo che getta a terra arco e frecce. Per essere una serie che ha così tanto da raccontare, e così tanti personaggi a farlo, Game of Thrones ha dovuto necessariamente imparare a perfezionare negli anni l’arte dell’immagine e dei simboli. Cioè costruire su un momento generico un sistema di interpretazioni forti, che ci permette di capire più di quello che si offre alla vista. Book of the Stranger, come abbiamo visto, offre parecchio allo spettatore da questo punto di vista, ma è anche un episodio molto soddisfacente dal punto di vista delle rivelazioni e dell’avanzamento della trama.

La convergenza di storie e personaggi è uno degli elementi più ricorrenti di questa stagione. Siamo ben lontani dal finale, ma nell’incontro tra Sansa e Jon possiamo vedere uno degli snodi fondamentali per risolvere la questione del Nord. In altri momenti Sansa e Brienne avrebbero continua...