Quello delle colpe del passato che ricadono sul presente, dei morti sui viventi, dei padri sui figli, è uno dei concetti più ricorrenti nelle grandi storie di tutti i tempi. Game of Thrones, che è grande narrazione nel senso proprio del termine, nel momento in cui costruisce una propria mitologia non può ignorare questo concetto. Non lo aveva mai fatto in realtà. La guerra, la cacciata dei Targaryen, i sensi di colpa per le azioni mancate e per quelle compiute, tutti questi sono temi ricorrenti e vero motore della storia. E ogni personaggio di questa storia non è altro che il risultato di un compromesso tra le circostanze della sua nascita, al di fuori del suo controllo, e le decisioni indipendenti, tra fatalismo e libero arbitrio. The Door chiude su un’eccezione a questa regola.

Ci racconta di un passato che è presente, di una “profezia autorealizzatasi”, di una maledizion...