Probabilmente è un azzardo fare un paragone tra le vicende sospese di Jon Snow in Game of Thrones e quelle di Genny Savastano in Gomorra. Diverse produzioni, diverse storie, diversi contenuti. Ma è anche vero che senza azzardo e coraggio non si va da nessuna parte, e Gomorra – in generale le produzioni di Sky degli ultimi anni – hanno dimostrato che, con la giusta cura e spregiudicatezza, si può ambire a costruire qualcosa di dignitoso, che abbia soprattutto un certo respiro internazionale. Che non significa rinunciare alla propria personalità per inseguire modelli che non ci appartengono, ma applicare linguaggi universali a storie più vicine alla nostra sensibilità.

L’idea di giocare su un cliffhanger classico, ma sempre valido, come quello di un personaggio sospeso tra la vita e la morte, è ciò che dà forza propulsiva ad una storia che in qualche modo sa che gli spettatori conoscono già la risposta, che vuole giocare con noi ma senza prenderci in giro. Il primo episodio della s...