Il disegno di Outcast si sta pian piano costruendo sempre di più. Al terzo episodio si cominciano a intravedere cifre stilistiche che collocano la serie all’interno di un suo gruppo di appartenenza ben preciso. Sicuramente il ritmo pacato e la passione per i dettagli sono due delle caratteristiche più riconoscibili degli autori e del team tecnico. Ancor più dell’episodio precedente i personaggi si delineano all’interno di un proprio schema ed è facile ormai intuire da che parte ognuno di loro si stia dirigendo.

Partiamo dal reverendo Anderson e da Kyle Barnes, che ormai non possiamo non associare mentalmente a una coppia di detective. I due, di nuovo in viaggio, si dirigono verso una nuova sfida: si tratta ancora una volta di una povera vittima di possessioni demoniache. Questa volta però il demone da mandare via è più scaltro, un’essenza più motivata che non si arrende alle prediche del reverendo e che non si spaventa dinanzi a un crocifisso. È una formula dive...