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“Voglio che le mie cicatrici siano visibili.” Questa la dichiarazione fiera e sprezzante della paladina Lily, autoelettasi guida di un esercito di reiette – per lo più prostitute – pronte a rivoltarsi nel modo più sanguinoso possibile contro quei maschi dominatori che hanno fatto del danaro l’arma con cui assoggettarle e colpirle senza pietà. Le parole, tuttavia, non fanno parte di un’arringa per motivare le sue avvelenate schiere, bensì di un dialogo ben più sentimentale tra la giovane rediviva e l’ex amato Victor Frankenstein, a seguito di un goffo tentativo di rapimento da parte del giovane dottore, atto a riportare la ragazza al suo antico stadio di mansuetudine. In Come una bestia feroce, Penny Dreadful riesce ancora una volta a trasporre un dramma ordinario come l’incapacità di affrancarsi dal ricordo di un amore ormai perduto su un livello “altro”, in linea con le proprie tinte più fosche: ecco quindi l’esangue me...
Ecco la nostra recensione del sesto episodio della terza stagione di Penny Dreadful
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