Dopo aver sentito le opinioni di due degli attori coinvolti nella Battaglia dei Bastardi protagonista del nono episodio della sesta stagione di Game of Thrones – il Trono di Spade, anche il regista Miguel Sapochnik dice la sua sulle pagine di Entertainment Weekly.

In una lunga intervista sul sito, il regista risponde a domande molto dettagliate svelando diversi retroscena sulla realizzazione di uno degli episodi più costosi, spettacolari e impegnativi mai visti in televisione:

Abbiamo visto battaglie sul campo in diversi film. Ci sono stati elementi particolari che avete cercato di riprendere o di evitare?

Ho guardato ogni battaglia sul campo che potessi trovare, che fossero vere o inscenate, cercando degli elementi in comune. Cosa funziona, cosa non funziona, cosa ti distrae, cosa ti cattura meglio. Il riferimento principale per me è stato RAN di Akira Kurosawa. Curiosamente, una delle cose che ho notato è il fatto che la messa in scena di queste battaglie è cambiata drammaticamente negli anni. All’epoca si vedevano enormi riprese aeree di cariche di cavalli, e c’erano due grandi differenze: i cavalli erano reali, non digitali, e quando venivano abbattuti era chiaro che si stavano facendo male veramente. Oggi come oggi non te la farebbero passare liscia per una cosa del genere.
Più guardavo quelle scene più mi rendevo conto che quelle riprese aeree oggi sono sinonimo di una carica finale, e ti distraggono. Oggi vengono percepite come il punto di vista di un osservatore obiettivo, quindi si perde il senso di pericolo dell’inevitabile impatto di tutti quei cavalli. Volevo indagare cosa si prova essere sul terreno in quel macello. Terrore assoluto? Un momento di chiarezza? Cosa passa per la testa in quel momento?

David Benioff e Dan Weiss dicono che il team si è ispirato a battaglie storiche per mettere in scena questa. Di quali tattiche e battaglie stiamo parlando?

Esatto. Ci siamo basati inizialmente sulla Battaglia di Azincourt, avvenuta tra francesi e inglesi nel 1415. Le nostre esigenze sono però cambiate, e anche i nostri budget, e così ci siamo ispirati alla Battaglia di Canne tra i romani e Annibale del 216 AC. L’aspetto tattico e strategico erano importantissimi per David e Dan. Volevano massima concentrazione sul far vedere il modo in cui Ramsay intrappola Jon nella maniera quasi identica a quella che aveva ideado Davos per sconfiggere l’esercito dei Bolton. Inoltre mi sono informato sulle strategie di Alessandro il Grande.
Detto questo, a un certo punto bisogna mettere da parte questo materiale e concentrarsi sul raccontare una bella storia. Il muro di scudi dei Bolton, per esempio, era un modo per ricreare una manovra a tenaglia senza bisogno di usare i cavalli come avevamo scritto inizialmente nella sceneggiatura, inoltre volevamo evitare di mostrare l’orizzonte in modo da non dover utilizzare più cadaveri, comparse e combattimenti sullo sfondo: non ci bastavano i soldi. Mi piaceva poi moltissimo l’aspetto grafico di quegli scudi, sembrava molto fascista e violento.

Mi risulta che inserire i cavalli renda tutto più difficile.

Tutto dura il 50% in più. Inoltre serve un terreno relativamente solido, e quando piove il terreno diventa fangoso, il che significa stendere tonnellate di ghiaia per evitare incidenti. I cavalli, inoltre, si annoiano facilmente e alcuni sono più bravi di altri. Serve poi un campo completamente diverso sul quale farli riposare. Inoltre… passano il loro tempo a espletare le loro funzioni organiche. Una delle scene più complesse da girare è stata quella del confronto da lontano tra le diverse fazioni: far stare fermi dei cavalli tutto il giorno è difficilissimo, inoltre solitamene tendono a fare un mucchio di rumore, in particolare se deve parlare Kit Harington!

So che quando giri cerchi dei momenti per valorizzare storia e personaggi, puoi fare un esempio in questo caso?

C’è stato un momento in cui mi sono reso conto che non sarei riuscito a completare la sequenza come pianificato. Dopo tre giorni di pioggia ininterrotta il campo di battaglia è diventato una enorme pozza di fango, e attori e comparse erano completamente esausti, il che era comprensibile. Una sera sono rientrato a casa e ho scritto una lunga email a David e Dan e agli altri produttori suggerendo un modo alternativo per terminare la sequenza utilizzando il tempo rimasto, ma avremmo dovuto girare senza una sceneggiatura. […] Alla fine mi hanno risposto in tempi brevissimi nonostante fossero a Los Angeles e hanno dato l’ok al mio piano B, dicendo di fidarsi della mia soluzione alternativa.
Ironicamente, penso che questa sezione del combattimento, quella in cui Jon viene quasi completamente sepolto vivo da uno stuolo di bruti impanicati, sia stato uno dei momenti migliori della sequenza. Non ci sono effetti visivi, non ci sono combattimenti, solo Kit che interpreta egregiamente una scena molto intensa, che io chiamo “la rinascita”. È stato un privilegio avere la fiducia da parte dei produttori e poter seguire le mie sensazioni.

Passando a Meereen: una sequenza con tre draghi, non si era mai visto niente di simile.

Avere Joe Bauer e Steve Kullback come supervisore degli effetti visivi e produttore è stato un grande vantaggio. I draghi li hanno davvero creati loro, quindi dopo aver realizzato la previsualizzazione e girato gli elementi con attori dal vivo, non rimaneva che affidare tutto a loro. David e Dan volevano una “dimostrazione” di quello che succederà in futuro. Quindi ho cercato di avere un approccio elegante, epico e cinematografico. Ovviamente la scena è andata in netta competizione con la Battaglia dei Bastardi per quanto riguardava le risorse economiche: abbiamo pianificato inquadratura dopo inquadratura. La mia idea era che i draghi fossero il meno fantasy possibile, abbiamo ragionato su come sarebbe stato nella vita vera, se i draghi esistessero davvero: mi sono basato su immagini e video dei lanciafiamme della Seconda Guerra Mondiale. […] Abbiamo girato tutto nella piovosa e nuvolosa Banbridge, in Irlanda del Nord, e abbiamo potuto girare dal vivo solo una nave con i soldati, senza poterle dare realmente fuoco.

Jon che picchia Ramsay è una scena estremamente soddisfacente per lo spettatore. Come è stato girarla?

Abbiamo passato una intera giornata a prendere a botte Ramsay. È stato surreale ma anche divertente. L’unico modo per farlo è farlo in maniera divertente, in modo da rendere il tutto il meno spiacevole possibile. […] Il povero Iwan si è preso qualche cazzotto vero in alcune occasioni, ma è stato bravissimo. Sono stati bravissimi entrambi. C’è un momento stranissimo in cui Iwan smette di ritirarsi e accetta le botte, come se se le volesse godere. Sembra che abbiamo utilizzato qualche effetto visivo per modificare la sua faccia pugno dopo pugno, ma vi assicuro che è tutto vero. Il che è davvero inquietante.

Nella scena della morte di Lady Walda la scelta è stata quella di non mostrarci nulla. Quali opzioni avete valutato invece nella scena finale dell’episodio con i mastini?

Devo ammettere che speravo che il pubblico iniziasse a tenere per Ramsay… in quello straordinario modo che utilizza Game of Thrones. Ma Dan e David hanno insistito: non volevano che nessuno empatizzasse con lui, volevano sangue. Per certi versi sono d’accordo, non è il momento giusto per essere moralmente ambigui: Ramsay deve morire, e deve farlo in modo orribile. Ma non era necessario soffermarsi sulla carneficina vera e propria, l’immaginazione è molto più potente. Il momento più potente per me è quando si sente il gemito di un maiale mentre Sansa cammina via: apparentemente è proprio ciò che succede quando strappi l’esofago a una persona mentre è ancora viva e cerca di respirare.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Tra le grandi new entry di questa 6° stagione, Ian Mac Shane (“Deadwood”), James Faulkner (“Downtown Abbey”, “Il Diario di Bridget Jones”), Richard E. Grant (“The Iron Lady”) e Max von Sydow (“Star Wars: Il risveglio della forza”). Un energico gruppo di re e regine, nobili e cavalieri alla conquista dell’agognato Trono di Spade.

Vi ricordiamo che la sesta stagione dello show va in onda su Sky Atlantic HD la notte tra la domenica e il lunedì alle 3:00 in simulcast con la HBO in lingua originale sottotitolata. Il giorno dopo viene poi trasmessa la replica alle 22:10, mentre il lunedì della settimana successiva alla messa in onda ogni episodio viene trasmesso doppiato in italiano. La serie è inoltre disponibile su Sky On Demand e Sky Online.

Trovate tutte le informazioni sulle stagioni precedenti nel nostro speciale, mentre nella scheda della serie trovate tutte le notizie e le recensioni.