All’inizio del terzo episodio di Braindead si ripete l’espediente del recap cantato, che suona come una dichiarazione di intenti nei confronti del tono con cui leggere la serie: un’amplificazione del livello di cortcircuito tra metariflessione e realtà contemporanea già suggerito dai titoli degli episodi insolitamente lunghi e contorti, che riprendono lo stile della manualistica.
L’equilibrio tra satira e scorrimento drama delle storyline non è ancora del tutto fluido, ma col passare degli episodi è sempre più chiaro che la scelta di Braindead è raccontare i meccanismi politici estremizzandone obiettivi e conseguenze, mettendo in guardia tra le righe del pericolo dei populismi che attanagliano l’America e il mondo occidentale.
Due i motivi ricorrenti della serie: da un lato le domande sull’orrorifico fenomeno degli insetti mangiacervello. Cosa sono, da dove vengono, perché lo fanno. Dall’altro le implicazioni sociali del fenomeno e il mistero del “piano” degli insetti: la canzone dei T...
All’inizio del terzo episodio di Braindead si ripete l’espediente del recap cantato, che suona come una dichiarazione di intenti nei confronti del tono con cui leggere la serie: un’amplificazione del livello di cortcircuito tra metariflessione e realtà contemporanea già suggerito dai titoli degli episodi insolitamente lunghi e contorti, che riprendono lo stile della manualistica. L’equilibrio […]
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