Ci sono grandi momenti in quest’ultima puntata di Preacher. Piccoli tocchi qua e là, niente per cui valga la pena spendere fiumi di parole, ma nel loro complesso sono queste particolari idee a rendere la serie migliore anche nei momenti di stasi e riequilibrio, come quelli di questa settimana. È Cassidy che butta quantitativi disgustosi di ketchup su un panino, è Jesse che raccoglie un foglio da terra (la scritta è “With God all things are possible”) con l’inquadratura che stacca verso l’alto rivelando Cassidy, è lo sguardo triste con il quale lo sceriffo, nonostante tutto, cerca Eugene in chiesa, è lo stacco che ci porta dalle assi scure del pavimento fino allo studio di Odin, prima che parta la sigla. Tutto questo stile, questa costruzione di momenti e reazioni silenziose, crea comunque una patina di fascino e interesse anche quando gli eventi rallentano.

Dopo gli eventi clamorosi della scorsa settimana, tutti i personaggi si trovano a fare i conti con c...