VERITAS. Questo il logo dell’università di Harvard, questa l’ironica scritta che campeggia sul petto di Naz Khan mentre marcia sulla via che conduce all’inferno di Rikers Island. Inchiodato da prove tanto numerose quanto inequivocabili, il giovane viene spinto con violenza negli abissi di un mondo la cui porta d’ingresso aveva il volto dolce e sensuale di una ventenne sconosciuta, il profumo di una serata fuori dagli schemi e, alla peggio, l’ombra di una ramanzina da parte di un padre comprensibilmente protettivo. E invece, dietro quella porta si cela un microcosmo lurido, fatto di delinquentelli pronti a riempirti di botte per una crisi d’astinenza, lontano anni luce dal sogno infranto che gli occhioni di Naz hanno trattenuto per sé il tempo di una notte. Questa discesa è il cuore pulsante di The Night Of, e i suoi primi, accidentati passi sono ben descritti nel secondo episodio, embleticamente intitolato Subtle Beast.

La besta subdola in questione ...