Brendan Dassey, l’uomo al centro (assieme a suo zio Steven Avery) della serie documentaristica di Netflix Making a Murderer uscita nel dicembre 2015 sulla piattaforma di streaming, ha vista rovesciata la condanna che lo vedeva costretto a 41 anni di carcere per omicidio intenzionale di primo grado, violenza sessuale di secondo grado e mutilazione di cadavere nel caso della morte di Teresa Halbach.

La serie in dieci episodi documenta la prima carcerazione di Avery, che lo ha portato a rimanere in prigione per 18 anni per l’aggressione sessuale e il tentato omicidio di Penny Beerntsen, prima di essere scagionato nel 2003. Successivamente è stato accusato dell’omicidio della Halbach, una fotografa uccisa nel 2005, ed è stato incarcerato insieme a suo nipote Brendan Dasse, che aveva 16 anni all’epoca dell’omicidio (ora ne ha 26).

Inoltre, la serie segue le controversie legate a entrambi gli arresti e le carcerazioni portando avanti la tesi secondo cui la polizia ha costretto Dassey a confessare e ha inquinato le prove per incolpare Avery. Secondo il giudice del Wisconsin che ha preso la decisione ieri, la confessione di Dassey è stata involontaria (il teenager in diversi momenti dell’interrogatorio non aveva chiari né i dettagli del caso né quelli del sistema giudiziario). La serie ha fatto parlare di sè per parecchie settimane e ha sollevato un vero polverone nell’opinione pubblica, che ha portato alla consegna di una petizione firmata da 130.000 persone che richiedeva la liberazione di Avery e Dassey (ma essendo imprigionati in un penitenziario statale e non federale, Obama non poteva fare nulla).

Se lo stato non contesterà la decisione, Dassey uscirà di prigione tra tre mesi.

Le due registe e produttrici esecutive della serie Laura Ricciardi e Moira Demos hanno affermato in una nota congiunta:

Oggi c’è stato uno sviluppo importante per il soggetto al centro della nostra storia, e questa notizia mostra il sistema della giustizia al lavoro. Come abbiamo fatto negli ultimi dieci anni, continueremo a documentare questa storia mano a mano che si svolgerà, e seguiremo la direzione che prenderà.

Netflix ha annunciato una seconda stagione della serie, incentrata sul periodo successivo alla condanna e all’impatto emotivo che ha avuto sugli uomini e sulle loro famiglie.

Fonte: variety