A Beatrice. Il mio amore per te è sempre vivo. Tu, purtroppo, no. (La stanza delle serpi)

In questa dedica spassosamente macabra posta all’inizio del secondo romanzo di Una serie di sfortunati eventi è contenuto praticamente tutto ciò che rende l’opera di Daniel Handler così geniale e matura. Davvero, non ci serve nient’altro. Vediamo perché. Prima di tutto, ci troviamo di fronte ad una storia in cui l’elemento metanarrativo è fondamentale. La dedica non è soltanto una dedica, ha un doppio significato. Lemony Snicket, pseudonimo dell’autore, vuole rievocare il dolore della sua perdita, ma è anche un personaggio interno alla storia che stiamo per leggere, e di conseguenza lo è anche questa misteriosa Beatrice ricordata nella dedica di ognuno dei tredici volumi. Le domande indirette qui poste a noi lettori sono: chi era Beatrice? Come è morta? Come si collega tutto questo con la storia?

Era impossibile spingere la finzione letteraria ancora più in là. Il lib...