Con l’uscita del trailer di Luke Cage e la curiosità verso Iron Fist, in uscita l’anno prossimo, sale l’attesa per The Defenders, la serie crossover prodotta da Marvel TV e ABC Studios per Netflix il cui sviluppo è in corso.

Molte sono le domande che i fan si stanno facendo su questo progetto. IGN ha parlato con alcuni dei creativi dietro alla serie, ovvero il produttore Drew Goddard e gli showrunner Marco Ramirez e Doug Petrie.

Iniziamo da Goddard, che come ricorderete doveva essere showrunner della serie di Daredevil ma, dopo aver scritto i primi due episodi e aver progettato l’intera prima stagione, dovette lasciare l’incarico per supervisionare il colossale progetto sui Sinistri Sei presso la Sony, progetto finito nel nulla. Successivamente Goddard è rimasto coinvolto come produttore nella seconda stagione di Daredevil, e ora apprendiamo che avrà un ruolo di primo piano in The Defenders. Sarà infatti produttore esecutivo, come spiega lui stesso:

Ero lì stamattina e ci tornerò domani. È divertente. Gli showrunner sono due miei buoni amici e mi sta piacendo lavorare con loro. La mia carriera sostanzialmente è incentrata sull’uscire coi miei amici e fare belle cose insieme!

Ci sono ancora dei momenti nei quali Doug, o Jeph Loeb, o qualcuno dice “Non riesco a credere che stiamo parlando di Luke Cage, Iron Fist, Daredevil e Jessica Jones nella stessa serie!” Sembrava un sogno anche solo dieci anni fa, l’idea di fare serie incrociate come queste. Non penso sia mai successa una cosa simile, così tante serie che si incrociano tra loro seguendo una mappa precisa. È divertentissimo, e non credo che saremmo riusciti a farlo senza il sostegno di Netflix.

Ramirez spiega il lavoro che lui e Petrie hanno fatto per scrivere gli otto episodi della prima stagione di The Defenders:

Parliamo del personaggio A e del personaggio C, e diciamo… aspetta! Ma hanno mai… si sono mai incontrati? E poi: sì, beh gli è successo questo e questo, e l’altro risponde: Ah sì, giusto.

C’è questo strano albero genealogico, nelle nostre teste, ma ovviamente è anche appuntato. E così ci diciamo: “Ok, questa persona ha incontrato quest’altra persona… questa persona sa chi è quest’altra e cosa è in grado di fare…” essere precisi e mantenere una certa coerenza è la sfida più grande. Ma ci rende anche il lavoro più semplice perché non dobbiamo preoccuparci di creare un personaggio nuovo.

E continua parlando della serie vera e propria, del motivo per cui nascono i Difensori:

Tutti ci chiedono: ma di cosa parla The Defenders? Alla fine, racconta la storia di quattro persone che hanno una incredibile responsabilità e che devono unirsi per affrontare qualcosa che nessun altro riesce ad affrontare.

Il gruppo, insomma, riconosce il potenziale che ha per fare del bene a Hell’s Kitchen, e non è previsto un “Tony Stark” che li riunisca:

Una delle cose che rende i Difensori unici è, alla fine, che nessuno ha sostanzialmente bisogno di mettere su un costume con sopra una D. Nessuno ha bisogno di un edificio con una grande D sul tetto. Alla fine, l’importante è che abbiano successo, e chissà se ce la faranno, ma possono semplicemente dirsi: “Beh, arrivederci, non serve più che io sia qui”. È questo il bello di lavorare con questi personaggi.

La difficoltà sta sicuramente nel trovare un tono adatto a combinare Daredevil, Iron Fist, Luke Cage e Jessica Jones:

L’aspetto del “tono” è senza dubbio il più complesso ed eccitante del progetto, perché dobbiamo sovrapporre quattro toni di quattro serie diverse e vedere cosa esce fuori quando sovrapponi un po’ del taglio di Daredevil sulla storia di Jessica e vice versa… o cosa succede quando Luke Cage si trova improvvisamente in uno scenario che sembrerebbe appartenere alla serie di Daredevil.

Questo aspetto, in realtà, è già stato esplorato nelle serie precedenti, basti pensare a Luke Cage nella serie di Jessica Jones.

Composta da otto episodi, la miniserie crossover I Difensori è stata scritta da Doug Petrie e Marco Ramirez, che fungono anche da showrunner, e uscirà su Netflix nella seconda metà del 2017.

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